La Dichiarazione di inizio attività è un documento che deve essere presentato allo sportello unico per l’edilizia all’interno del Comune competente e che deve essere firmata da un tecnico abilitato. Questa dovrà contenere il progetto per l’opera edilizia che si starà andando a realizzare.

Tale documento è servito molto alla Pubblica Amministrazione per snellire tutte le procedure legate proprio alla costruzione nel settore dell’edilizia, e consente anche di ottenere l’approvazione della dichiarazione secondo il sistema del silenzio-assenso.

Proprio in relazione a tale sistema non esplicito di approvazione della DIA è intervenuto il Tar della Campania, nella sezione IV di Napoli, con la sentenza del 2 ottobre 2017, numero 4605.

Cosa accade per la dichiarazione di inizio attività dopo i 30 giorni?

La dichiarazione di inizio attività, appunto, viene presentata e l’ufficio tecnico del Comune avrà 30 giorni per poter accettare, oppure per negare, il progetto che sia stato presentato. Trascorsi 30 giorni senza alcuna comunicazione si riterrà approvato il progetto ed è proprio in merito all’approvazione non esplicita che è intervenuto il Tribunale Amministrativo.

Il TAR ha specificato come la dichiarazione di inizio attività che si sia già consolidata, anche per semplice silenzio-assenso, avrà il valore di assoluto titolo abilitativo. Non saranno validi ulteriori interventi inibitori da parte della Pubblica Amministrazione, che potrà solo intervenire con altri sistemi.

Tra questi si trovano i veri e propri procedimenti sanzionatori e quelli in autotutela, come quelli che consentono al Comune di richiedere il ripristino dei luoghi e la demolizione dell’immobile costruito.