Il nuovo disegno di legge sulla demolizione degli edifici abusivi potrebbe essere presto votato alla Camera e potrebbe introdurre delle interessanti novità. Anche se la “trafila” legislativa potrebbe essere più lunga rispetto a quanto auspicato, a causa delle modifiche e degli emendamenti, il ddl Falanga potrebbe modificare notevolmente l’assetto delle demolizioni in Italia.

Il ddl e la demolizione degli edifici abusivi per priorità

Una delle indicazioni inserite nel ddl Falanga è sicuramente quella legata alle priorità per la demolizione degli edifici. Infatti, si potrebbe quasi stilare una specie di classifica per gli immobili che dovrebbero essere sottoposti a demolizione.

In particolare il contenuto del ddl prevedrebbe quanto segue:

  • Si darebbe priorità nella demolizione agli abusi edilizi non abitati e non ancora ultimati;
  • Subito dopo verrebbero gli abusi edilizi abitati;
  • Si darebbe particolare priorità anche a tutti gli abusi edilizi che abbiano avuto un rilevante impatto ambientale, ad esempio costruiti su aree che siano state sottoposte a vincolo ambientale, idrogeologico, sismico o archeologico;
  • Al posto successivo si troverebbero tutte quelle abitazioni abusive ritenute pericolose per l’incolumità pubblica e privata;
  • Al terzo posto si trovano le abitazioni che appartengano a persone condannate per reati mafiosi, ma non quelle che siano ancora abitate dai familiari degli stessi;

Quest’ultimo punto, in particolare, avrebbe fatto molto discutere in quanto sembrerebbe eccessivamente garantista nei confronti delle famiglie dei soggetti mafiosi, che si troverebbero tutelate dallo Stato anche in relazione ad immobili che siano stati costruiti contro la legge e in violazione della normativa comunale.