Il Ddl sulle demolizioni, chiamato DDL Falanga, avrebbe iniziato il suo iter per raggiungere, infine, l’approvazione. Nonostante le grandi discussioni che stanno accompagnando il suo percorso verso la trasformazione in legge, la proposta contiene delle interessanti indicazioni per poter gestire al meglio l’abusivismo edilizio nel futuro.

DDL sulle demolizioni, i Comuni e il ruolo del Pubblico Ministero

Il DDL sulle demolizioni, in particolare, andrebbe a modificare non solo le procedure legate all’abusivismo edilizio, ma anche il ruolo di molte istituzioni e di figure importanti nell’ordinamento italiano.

In primo luogo, il Pubblico Ministero viene indicato come soggetto di riferimento per la valutazione degli immobili. Sarà, infatti, la persona che si dovrà occupare di tenere in considerazione tutti gli immobili che abbiano un rilevante impatto ambientale.

Anche i Comuni assumono, in questi casi, un ruolo differente e maggiormente collaborativo per contrastare l’abuso edilizio. Infatti, entro la fine dell’anno, il responsabile di ogni Ufficio del Comune dovrà occuparsi di trasmettere al Prefetto l’elenco delle opere urbanistiche che non siano sanabili.

In questi casi si tratta di opere in relazione alle quali il responsabile dell’abuso edilizio non si sia occupato della demolizione e in merito alle quali sia scaduto il termine entro il quale il Comune dovrà concludere la demolizione.

Infine, grazie al DDL sulle demolizioni potrà essere istituita la Banca dati Nazionale sull’abusivismo edilizio, un sistema grazie al quale poter monitorare lo stato delle costruzioni abusive sul territorio italiano, tenendo traccia di tutti i provvedimenti che siano stati già presi e di quelli che dovranno essere ancora eseguiti.