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Si continua a dibattere in merito all’ equo compenso per i tecnici, soprattutto quelli che lavorino nel campo edilizio a diversi livelli e intervengano nel processo di progettazione e creazione di un immobile.

In particolare, è stata avanzata la proposta per la quale bisognerebbe specificare i compensi minimi per tutte le prestazioni che non siano incluse nella normativa, e sarebbe necessario aggiornarli ogni due anni in relazione agli indici ISTAT.

Le proposte arrivano dalla Rete Professioni Tecniche che è stata sentita in Senato lo scorso 20 settembre, insieme ai rappresentanti dell’Adepp, l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati.

Equo compenso tecnici, il dettaglio delle proposte

Prevedere un equo compenso per i tecnici è davvero importante, in quanto andrebbe a tutelare sia il committente sia il professionista che si occupi di elargire un determinato servizio. Secondo i professionisti sarebbe necessario estendere le previsioni di legge a tutte le differenti prestazioni svolte dai tecnici, in quanto alcune ne risulterebbero ancora escluse.

In tutti i casi, quindi, bisognerebbe prevedere per legge il compenso minimo, con tabelle che andrebbero aggiornate a seconda delle variazioni degli indici Istat. Allo stesso modo, i tecnici hanno ritenuto fondamentale definire anche l’individuazione di alcuni standard che i professionisti dovrebbero rispettare nello svolgimento del proprio lavoro.

Equo compenso tecnici, un parere anche sulla Concorrenza

Parlando dell’equo compenso i tecnici hanno anche sottolineato come la legge per la concorrenza possa vedere problemi applicativi in alcuni settori, come quelli dell’edilizia, nei quali si evidenzia una certa eterogeneità delle prestazioni e una particolare complessità delle stesse.