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Il regime forfettario è diventato un sistema grazie al quale non solo tanti professionisti, ma anche molti artigiani, hanno oggi la possibilità di lavorare in proprio e in piena regola.

Dal 2016 il regime forfettario è praticamente quello più naturale per chi non superi alcuni livelli in relazione ai propri ricavi oppure ai compensi percepiti. Non si ritrova più, invece, il vecchio regime dei minimi che si collegava essenzialmente all’età.

Quando si applica il regime forfettario?

Nel caso in cui siate degli artigiani, come accade per gli imbianchini, vi potreste chiedere se il regime forfettario possa applicarsi alla vostra situazione. I criteri da rispettare per rientrare nel regime forfettario sono i seguenti:

  • Avere ricavi o compensi non superiori ai limiti indicati nelle tabelle Ateco;
  • Avere spese per il lavoro accessorio o anche per dipendenti e collaboratori, non superiori a 5 mila euro lordi;
  • Avere un costo per i beni strumentali non superiore ai 20 mila euro;
  • Inquadrare i propri redditi provenienti dall’attività imprenditoriale come prevalenti rispetto a quelli che possono provenire dal lavoro dipendente;

Ad esempio, per chi lavori nel settore edile, come gli imbianchini, il regime forfettario vedrà un indice nella tabella Ateco di 25 mila euro all’anno.

Perché il regime forfettario è vantaggioso?

A questo punto ci si potrebbe chiedere per quale motivo il regime forfettario sia vantaggioso per chi operi come artigiano e anche come imbianchino e nell’edilizia. Innanzitutto vi sono degli esoneri per chi aderisca a tale regime, che sono i seguenti:

  • Esonero per il pagamento e l’applicazione dell’IVA;
  • Esonero dalla registrazione delle fatture;
  • Esonero dalla registrazione degli acquisti effettuati;

Inoltre, il soggetto che rientri nel regime forfettario potrà evitare di :

  • Tenere i registri e la documentazione;
  • Effettuare la comunicazione annuale relativa all’IVA;
  • Effettuare la comunicazione per il così detto spesometro;

Inoltre, il reddito imponibile di chi aderisca al regime forfettario è sempre quello che viene indicato in percentuale dalle tabelle Ateco. Ad esempio, per un imbianchino, su 25 mila euro il reddito imponibile sarà solo dell’86% rispetto al totale.

Come entrare nel regime forfettario

Per poter aderire al regime forfettario si dovranno rispettare alcune regole formali, che riguarderanno, in modo diverso, sia chi abbia appena iniziato un’attività, sia chi sia già “in affari” da qualche anno e voglia aderire in seguito al nuovo sistema fiscale.

Nel primo caso, chi inizi ex novo la sua attività dovrà comunicare la scelta relativa al regime forfettario con il modello AA9/12 che si può trovare sul sito dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso, la comunicazione dovrà avvenire entro 30 giorni dalla data di inizio delle attività.

Qualora, invece, si voglia aderire al regime forfettario dopo aver già iniziato a lavorare come artigiano da qualche anno, sarà possibile passare direttamente, qualora siano presenti i requisiti di legge, al sistema forfettario, senza dover dare una specifica comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Aderire al regime forfettario obbligherà chi abbia preso questa decisione per almeno tre anni, scaduti i quali sarà nuovamente possibile cambiare idea.

Infatti, non è obbligatoria l’adesione e chi voglia continuare a procedere secondo quelle che sono le disposizioni generali per le attività in proprio potrà farlo senza problemi. Chi avesse le caratteristiche per poter usufruire dei vecchi regimi agevolati potrà, sempre qualora questo sia possibile sulla base dei requisiti, aderire al nuovo sistema forfettario per mantenere la convenienza preesistente.