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Un cambio di destinazione d’uso può comportare anche il pagamento del costo di costruzione. Così ha voluto specificare il TAR del Veneto, in particolare nella sezione II, con la sentenza del 15 settembre del 2017 numero 827.

In modo specifico, si fa qui riferimento ad un cambio di destinazione d’uso da utilizzo artigianale a commerciale. Il pagamento del costo di costruzione sarebbe dovuto in quanto questo cambio implicherebbe il passaggio ad una categoria di tipo funzionale e autonomo con un carico urbanistico differente.

 Le norme che regolano il costo di costruzione

Il Tar del Veneto ha basato la sua decisione sull’interpretazione delle disposizioni dell’articolo 19 del DPR 6 giugno del 2001, numero 380 che specifica proprio come il passaggio di categoria determini anche il pagamento del costo di costruzione.

Questo si verifica anche in assenza di interventi modificativi oppure di ristrutturazione. Infatti, si specifica, sempre all’interno della decisione del Tribunale Amministrativo, come il costo di costruzione abbia una natura particolare, quella della prestazione patrimoniale. Essa viene prevista per tutte le trasformazioni edilizie che determinino l’insorgenza di vantaggi economici che siano connessi all’utilizzo del bene.

Lo scopo del costo di costruzione

Ci si potrebbe chiedere per quale motivo sia necessario il pagamento del costo di costruzione anche nel caso in cui non sia stata eseguita un’opera concreta (ad esempio una modifica effettiva dei locali) che possa individuare il cambio di destinazione d’uso.

Il Tar ha sottolineato come lo scopo del costo di costruzione sia quello di consentire una compartecipazione a quello che sarà l’incremento di valore della proprietà dell’immobile.