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Le detrazioni immobiliari sono un ottimo incentivo per tutti coloro che vogliano eseguire dei lavori di ristrutturazione su delle strutture, sia adibite ad abitazioni sia di altro tipo. Tuttavia, per poterle ottenere sarà sempre necessario rispettare le regole previste dalla legge, soprattutto per non incappare nei rifiuti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

I dubbi sulle detrazioni immobiliari

Sembra che nelle stesse indicazioni dell’Agenzia delle Entrate ci siano delle difficoltà di coordinamento tra le differenti versioni. In particolare, nell’interpretare le disposizioni di legge nei casi concreti.

In alcune situazioni l’Agenzia avrebbe rifiutato la detrazione immobiliare per strutture sulle quali non fossero ancora stati conclusi i lavori di ristrutturazione. Ma all’interno della guida sulle ristrutturazioni emessa dalla stessa Agenzia si specifica come per ottenere le detrazioni immobiliari sia sufficiente l’assegnazione dell’immobile entro 18 mesi dalla comunicazione della fine dei lavori.

Ancora, in una circolare di quest’anno si afferma come si possa ottenere la detrazione anche se il rogito per la compravendita sia stato stipulato prima della fine dei lavori.

Il chiarimento sulle detrazioni immobiliari

Per chiarire questi concetti ed evitare ed evitare le contraddizioni è intervenuto il Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero, che ha specificato come l’articolo  16 bis comma 3 del Decreto 917 del 1986 specifici come le detrazioni immobiliari per tutti gli interventi di recupero degli edifici possa spettare anche nel caso in cui ci siano interventi di restauro riguardanti interi fabbricati purché questi siano conclusi.

Inoltre, questa detrazione potrà avvenire anche nel caso in cui si passi all’assegnazione dell’immobile entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori.