Avere la possibilità di ampliare un balcone può consentire ad una famiglia di guadagnare uno spazio per poter, ad esempio, mangiare all’esterno e godere delle ore di luce durante la bella stagione. L’ampliamento dei balconi potrebbe sembrare un’opera da nulla, in quanto non va a toccare in modo rilevante la proprietà di altre persone.

Tuttavia, le ultime sentenze amministrative vanno ad indicare un orientamento diverso, maggiormente garantista nei confronti di chi potrebbe trovare “invadente” l’ampliamento di questo elemento architettonico.

Ampliare un balcone, necessario il permesso di costruire

A rispondere alle domande relative all’ampliamento del balcone è stato il Tar della Campania, nella sezione di Napoli, con la recente sentenza 4143 del 28 agosto. In particolare, il Tribunale Amministrativo ha voluto chiarire come chi si occupi di ampliare un balcone effettui un’opera rilevante.

L’intervento edilizio, infatti, costituisce una vera e propria forma di ristrutturazione e dovrà essere ottenuto il relativo permesso di costruire per effettuare questo tipo di lavori. Il permesso è giustificato dal fatto per il quale ampliare un balcone andrebbe a modificare la facciata del palazzo in modo rilevante.

Con l’ampliamento si andrebbero a modificare anche la sagoma, le superfici e il prospetto del palazzo. Qualora non ci si occupi di ottenere il relativo permesso di costruire la sanzione sarà quella classica del ripristino dello stato dei luoghi.

Infatti, anche in questo caso si applicano le disposizioni del Testo Unico Edilizia (il DPR 380 del 2001), in modo specifico quelle contenute all’interno dell’articolo 33 per quanto concerne la parte sanzionatoria.