Le ristrutturazioni in casa potrebbero sembrare dei semplici lavori da poter fare senza prendere in considerazione la burocrazia comunale, ma in alcuni casi questo non si verifica. Infatti, potrebbero essere richieste delle documentazioni specifiche, necessarie al fine di far rientrare gli interventi nel rango di quelli regolari.

Questo può accadere nel caso in cui si decida di distribuire in modo differente gli ambienti presenti nel proprio appartamento, non andando ovviamente ad intaccare quelle che sono le parti strutturali dell’edificio stesso, le quali richiederebbero un tipo di documentazione ancora diversa.

Ristrutturazioni in casa, una sentenza chiarisce la burocrazia

Per chiarire come doversi muovere nel caso in cui si stiano operando delle ristrutturazioni in casa è intervenuto il Tar della Campania, in particolare quello della prima sezione di Napoli, con la sentenza 4098 del 22 agosto 2017.

La decisione specifica come sia necessario, in tutti i casi di ristrutturazioni e di lavori che non vadano ad intaccare le parti strutturali e fondamentali dell’immobile, presentare la CILA, cioè la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, al Comune nel quale si trovi la casa nella quale si stiano effettuando gli interventi.

La mancata comunicazione al Comune non comporterebbe, comunque, la demolizione degli interventi effettuati che si ravviserebbe solo nel caso in cui non si abbiano i titoli abilitativi per poter effettuare i lavori in modo regolare.

Nel caso in cui, invece, gli interventi dovessero andare ad interessare le parti strutturali dell’edificio sarà necessaria la SCIA, cioè la Segnalazione Certificata di Inizio Attività.