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Ogni anno il Radon, un gas molto nocivo, provoca la morte in Italia di circa 3.500 persone, morti che potrebbero essere evitate effettuando la bonifica del Radon secondo quanto indicato dalla legge. Il controllo per il Radon diventerà obbligatorio per tutti i luoghi aperti al pubblico entro il 2018 ma anche nelle case, sia più vecchie sia di nuova costruzione, sarebbe meglio effettuare gli adeguati controlli per evitare le intossicazioni.

L’obbligo della bonifica del Radon

Gli obblighi riferiti alla bonifica del Radon derivano, in particolare, dalla direttiva 59 del 2013 che, a livello europeo, ha stabilito i comportamenti che si dovranno tenere nei diversi Stati per riportare in sicurezza gli edifici. In particolare, proprio entro il 6 febbraio 2018 anche l’Italia si dovrà adeguare e dovrà emanare delle disposizioni che obblighino non solo ad effettuare i controlli ma anche a mettere in pratica gli interventi.

Questo soprattutto per i luoghi aperti al pubblico, come i locali e anche gli edifici che possono ospitare uffici, ma si potrebbe applicare a normativa anche alle case private, soprattutto  allo scopo di evitare le morti che questo gas provoca ogni anno.

Come procedere alla bonifica del Radon

Per eseguire la bonifica del Radon, sarà necessario, in primo luogo, sottoporre la propria abitazione ad un controllo, che potrà essere effettuata da un esperto che sappia effettuare le misurazioni. Gli esperti lasceranno un kit che consentirà di valutare la concentrazione del gas per un anno intero. Questi kit, dal costo limitato, consentono non solo di raccogliere i dati ma anche di poterli poi portare nei laboratori per le analisi.

I laboratori di riferimento sono sia quelli dell’Arpa, come ente pubblico, sia quelli privati che svolgono questo tipo di servizio. Dopo aver ottenuto i risultati delle analisi sarà possibile decidere se effettuare un intervento di bonifica oppure no.