Sommario

Il problema legato al calo delle attività e delle produzioni in edilizia non sembra riguardare solo il nostro Paese. Infatti, l’ edilizia in Europa ha potuto registrare dati non ancora confortanti, anche se in alcune zone italiane le percentuali di diminuzione sono maggiori di molto rispetto alla media europea.

La produzione edilizia, in particolare, si trova ad affrontare i problemi di molte altre industrie a causa della crisi, ma essendo un settore molto particolare spesso viene colpita in modo maggiore rispetto ad altri da quelle che possono essere le flessioni del mercato.

Riduzioni in tutta l’Eurozona

I dati che sono stati appena diffusi sono piuttosto aggiornati e confermano il fenomeno del calo per l’ edilizia in Europa. In particolare, in tutta la così detta Eurozona è stata registrata, per il mese di giugno, una riduzione delle produzioni edilizie dello 0,5% che va, in realtà, ad aggiungersi al calo che era già stato rilevato a maggio, quando la flessione era stata dello 0,2%. Questi dati, che controllati come rilevazioni isolate possono sembrare molto negativi, non sono poi allarmanti se confrontati con quelli del 2016. Infatti, rispetto allo scorso anno, per il mese di giugno, c’è stata una crescita della produzione del 3,4%.

A livello di Unione Europea è stato registrato un calo complessivo dello 0,2% anche in questo caso sommato a quello del mese di giugno, che aveva raggiunto lo 0,5%.

I Paesi più colpiti dalla crisi edilizia

La situazione italiana è frammentata e dipende molto dalle aree considerate, ma anche altri Paesi hanno subito gli effetti negativi di questa crisi. Tra gli Stati che hanno potuto registrare i maggiori cali si trova la Germania, con -1%, la Gran Bretagna, con -0,2%, il Belgio e la Francia, con – 0,7%. A questi si contrappongono i Paesi che hanno visto un incremento per le produzioni edilizie come la Slovenia, con un +12,1%, la Spagna e la Slovacchia, con un +2,2% e la Polonia, con un + 2,1%.