La possibilità di ottenere il Sismabonus è stata estesa, durante i giorni scorsi, anche a casi particolari, come accade per le case popolari, ma sono state anche evidenziate le Esclusioni Sismabonus che non ne consentiranno la richiesta e, ovviamente, l’ottenimento.

La detrazione prevista in questi casi è del 50% e consentirà di ottenere delle detrazioni che potranno arrivare anche a 96 mila euro per ogni immobile. Inoltre, qualora i lavori consentano di ridurre il rischio sismico in modo notevole si potrà arrivare ad una detrazione del 70% (con un abbassamento di una sola classe di rischio), mentre si arriverà all’80% nel caso in cui si abbassi il rischio di due classi.

Esclusioni Sismabonus per diverse fattispecie

Ecco, quindi, come vengono evidenziati i casi delle Esclusioni Sismabonus, in quanto sono già state effettuate delle applicazioni pratiche dello stesso, che hanno visto delle risposte negative da parte delle istituzioni. Com’è accaduto in Emilia Romagna, nella quale l’Agenzia delle Entrate ha rifiutato delle richieste di detrazioni per la demolizione e la ricostruzione successiva dell’edificio.

Inoltre, le Esclusioni Sismabonus sono riferibili anche a tutti quei casi nei quali il proprietario si occupi di vendere la propria casa, poiché il bonus stesso è correlato al singolo immobile e non è di tipi “personale”.

Tra le Esclusioni Sismabonus è da sottolineare anche quella correlata al tempo: si potranno ottenere le detrazioni solamente per lavori che siano stati effettuati nel termine intercorrente tra il 2017 e il 2021. Si potranno ottenere delle detrazioni per i lavori effettuati nel 2016 solo per edifici a particolare rischio sismico, per i quali sia stato possibile un “salto” di classe di rischio. Infine, non sarà possibile richiedere, oltre al Sismabonus, anche l’Ecobonus per quanto riguarda i medesimi tipi di lavori. Il bonus ecologico sarà richiedibile solo per interventi che abbiano riguardato, ad esempio, la classe energetica dell’immobile e non per altri tipi di modifiche.