Riutilizzare un rifiuto, uno scarto che potrebbe inquinare, per creare qualcosa di nuovo, che possa andare a vantaggio della collettività. Questo è l’obiettivo che ci si pone a Torino, grazie ad un accordo che vorrebbe portare al riuso delle scorie provenienti dall’inceneritore del Gerbido. Grazie ad un accordo che è stato siglato tra la TRM, società che si occupa di gestire l’inceneritore stesso, e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, questo obiettivo potrebbe non essere così lontano e irrealizzabile. Infatti, grazie al concerto che si creerà tra le due realtà, una industriale, l’altra di ricerca e sviluppo, sarà possibile mettere a punto delle tecniche grazie alle quali rendere inerti le scorie e trasformarle in Materiali Edili per costruire.

Perché le scorie sono ottimi Materiali Edili

Si potrebbe pensare alle scorie provenienti da un termovalorizzatore come a qualcosa non solo di inutile, ma anche di particolarmente pericoloso. In parte ciò è vero, ma proprio grazie alla ricerca che si realizzerà e che coinvolgerà l’università sarà possibile eliminare il carattere nocivo di questi materiali. Inoltre, si potranno valorizzare, proprio grazie alle loro tante proprietà. Infatti, queste scorie hanno delle caratteristiche davvero interessanti, essendo composte da materiali quali il granito e il basalto. Sono, quindi, assimilabili a rocce vere e proprie, che spesso costituiscono la base dei più complessi Materiali Edili.

La produzione di queste scorie è notevole a causa dell’attività dell’inceneritore: ogni anno, in particolare, vengono bruciate mezzo milione di tonnellate di scarti e rifiuti e il 20% di quanto viene incenerito diventa roccia e materiale che potrebbe essere riutilizzato. Si parla di un volume annuo di possibili Materiali Edili di ben 90 mila tonnellate. Questi si trovano sul fondo delle caldaie alla conclusione della combustione degli scarti, e potranno essere recuperati senza problemi e diventare qualcosa di nuovo.