Recuperare i Fari, come simbolo di un’attività che sembrerebbe andata in disuso, ma che interessa ancora molte aree costiere. Il Recupero Fari potrà essere reso possibile in molte aree del paese grazie al bando Valore Paese-Fari, che consentirà grazie alla graduatoria che è già stata in parte resa pubblica, di recuperare ben 15 strutture.

In realtà, le proposte di riqualificazione che sono giunte da ogni parte d’Italia sono state ben 54, ma ne sono state scelte solo alcune, quelle che abbiano dimostrato un carattere innovativo e che siano più concretamente attuabili. L’investimento che è stato dedicato a quest’opera, che è sicuramente di dimensioni ragguardevoli, è di ben 11 milioni di euro, anche se gli effetti del Recupero Fari saranno molto più ampi, in quanto si stima come questi interventi consentiranno di “moltiplicare il denaro” ed anche di occupare oltre 200 persone in totale.

Recupero Fari, una nuova gara in autunno

Visto il successo del secondo bando per il Recupero Fari, sarà possibile la presentazione di una nuova gara nel prossimo autunno che potrà estendersi ad un territorio sempre più ampio che verrà riqualificato. Esistono già alcuni esempi davvero ottimi di progetti per il Recupero Fari, soprattutto per le strutture che non possano più svolgere la propria funzione originaria. Ad esempio, il Faro del Po di Goro vicino a Ferrara potrà diventare un hotel e ristorante, La Torre Castelluccia Bosco Caggioni in provincia di Taranto sarà trasformata in un museo, il Faro Spignon a Venezia potrà essere trasformato in uno spazio per organizzare ritiri, mentre il Padiglione Punta del Pero di Siracusa potrà diventare un luogo di incontro e di presentazione dell’area e delle sue specialità, oltre che della sua storia. Non resta, quindi, che attendere i progetti che verranno presentati per questo terzo bando, che porterà nuove idee per il Recupero Fari in tutta Italia.