Sommario

Come richiedere la detrazione fiscale Mobili ed elettrodomestici

Confermata anche nel 2017  la detrazione Irpef del 50% per grandi elettrodomestici e/o mobili;  lo specifica l’agenzia delle entrate nella nuova legge di stabilità.

Il bonus mobili è stato prolungato anche per gli acquisti che si effettueranno nel 2017 ma solo per gli acquisti fatti  per immobili oggetto di ristrutturazione iniziate dopo il 1 gennaio 2016.

Se l’acquisto è avvenuto nel periodo compreso tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016, il presupposto per poter usufruire della detrazione rimane invariato.

Elettrodomestici per la detrazione fiscale

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Quando richiederla:

Per usufruire del bonus mobili è essenziale fare una ristrutturazione edilizia con la relativa detrazione, sia su singole unità immobiliari che su parti comuni di edifici residenziali.

La data d’ inizio dei lavori della ristrutturazione deve precedere quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

E’ sufficiente una dichiarazione sostitutiva per gli interventi che non necessitano di comunicazione, mentre per le ristrutturazioni con comunicazione Als obbligatoria sarà la stessa pratica a certificarne la data d’inizio.

 

Quali interventi che danno diritto al bonus:

I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus, mentre lo danno per le parti comuni degli edifici come ad esempio i condomini.

Usufruiscono del bonus anche gli immobili danneggiati da eventi calamitosi a patto che sia stato dichiarato lo stato d’emergenza.

Gli interventi per i quali si usufruisce della detrazione del 65%, finalizzati al risparmio energetico, non consentono di ottenere la detrazione per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Permette invece di avere il bonus la sostituzione della caldaia, a condizione che ci sia un risparmio energetico rispetto alla situazione preesistente.

 

Mobili ed elettrodomestici che godono della detrazione

Per i mobili a titolo d’esempio ci sono: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.Rimangono escluse le porte, le pavimentazioni ed i tendaggi.

Tra gli elettrodomestici ci sono: tutti  quelli di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), come da scheda tecnica del prodotto come ad esempio frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

E’ possibile portare in detrazione anche le spese accessorie come quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

 

Importi della detrazione:

Indipendentemente dal valore delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Inoltre, la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.

Per gli interventi di ristrutturazione iniziati nel 2016 (anche se proseguiranno nel 2017), l’importo massimo di 10.000 euro deve essere considerato al netto delle spese sostenute nello stesso anno e per le quali si è fruito della detrazione.

 

Come richiedere il bonus:

La detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche).

Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito.

Non è consentito effettuare il pagamento mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Come precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 7/2016, se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello  predisposto dalle banche o da Poste italiane per le spese di ristrutturazione edilizia.