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Le opere abusive sequestrate dovranno sempre essere trattate come “intoccabili” da parte dell’amministrazione comunale, oppure esse potranno essere sottoposte comunque all’ordinanza di demolizione? In questi casi, infatti, si fa riferimento ad opere abusive sequestrate da un punto di vista penale e sulle quali, però, insista anche il diritto amministrativo.

Per rispondere a questo quesito è di recente intervenuto il TAR Campania, sezione II di Salerno, con la sentenza 24 maggio 2018, numero 810.

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Opere abusive sequestrate, possibile il dissequestro?

Spesso le opere abusive sequestrate dal punto di vista penale dovrebbero anche essere demolite, allo scopo di eliminare la violazione che sia stata realizzata a livello amministrativo.

In molti casi, però, si percepisce il sequestro penale come un impedimento per le attività di tipo strettamente amministrativo.

Proprio per indicare quale direzione seguire in questi casi, è potuto intervenire il TAR che ha specificato come vi sia un orientamento giurisprudenziale, che coinvolge anche il Consiglio di Stato, che indica come la sottoposizione di una costruzione abusiva ad un sequestro penale non possa impedire, almeno a livello assoluto, l’ottemperanza rispetto all’ordine di demolizione.

Allo stesso modo, tale sequestro non potrà essere definito neppure come una causa di forza maggiore, capace di impedire la demolizione stessa.

Questo perché sarà possibile ottenere il dissequestro del manufatto con l’obiettivo di arrivare all’ottemperanza di quella che è l’ingiunzione di demolizione.

Quindi, non ci si potrà giustificare per il fatto di non aver fatto demolire un’opera basandosi semplicemente sul suo sequestro effettuato dal punto di vista penale.